La mia voce roca e risonante spezza
il silenzio della favela "O Espectaculo va
a começar!", mentre Ygramul apre la festa
con Simone che solleva dalla fisarmonica
un'allegra musichetta occidentale, Fabio che
la arricchisce con il tocco agile di una
chitarra, tutti i personaggi in costume che
si lanciano onirici con i loro modi colorati e
fiabeschi, mentre spicca su tutti in volo sui trampoli
il Candido, Martina, bianco e verde, come se gallessiasse
in una nuvoletta tra cavi elettrici, righoli di fango e
la mondezza della favela di Villa Acaba Mundo!
Per la prima volta facciamo uno spettacolo e una
parata in favelas, nella meravigliosa e orribile
periferia urbana disastrata di questo splendido
Brasil! Siamo emozionati ed eccitati almeno quanto i
bambini che sbucano da ogni vicolo, da ogni pertugio,
con 100 occhi per uscio, a tutte le altezze.
Sembra di immergersi in un quadro di Escher mentre i
vicoli, come liane, si arrampicano su una collina inabitabile
che ospita centinaia di vite disagiate. Le porte e le finestre
sembrano lanciate a caso, su pareti di cemento,
ferro, cartone, plastica... terrazze, vicoli, comignoli, tubi,
affacci, scalette... un nodo organico di vita
stratificatasi senza progetto ma solo nell'impellenza
di vivere uniti, vicini e solidali. Una vera foresta urbana
ove non si comprende più chi è l'albero e chi il parassita,
chi dà vita e chi la riceve, il bene e il male...
Ygramul vola in parata e attira ubriachi,
bambini, ragazzi, vecchi, donne e uomini
affaticati dal ritorno di lavoro atroce nelle strade cittadine
e qui battezziamo, in una festa coraggiosa, energica e fiera,
il nostro "Candido" in favelas! Un ottimo inizio, con i bambini
divertiti (seppur intimoriti), affascinati e vibranti, per questa
novità assoluta giunta a loro dalla lontana Europa.
Lo spettacolo questa volta ci convince, tiene una buona
energia, un alto ritmo e si relaziona spigliato e
vivace con un pubblico bello, caloroso e bofonchiante.
Ancora una volta Grazie Brasile!
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