lunedì 16 luglio 2012

V° Diario di Viaggio : Lun 16

La fiat saltella sulle buche, credendosi 

una jeep mentre le schiene dei passeggeri

maledicono la sua illusione. La polvere 

si annoda attorno all'auto e nasconde in un 

velo opaco moltissimi bambini strappati e 

scarmigliati che appaiono in un bagliore

vivissimo di denti bianchi, occhi enormi,

gesti gioiosi e corse sinuose. Stanno tutti

giocando con "as pipas" (gli aquiloni).

Fili chilometrici proiettano in aria dei minuscoli

quadratini di plastiche colorate con code

fantasiose e variegate (strisce di pellicola e

nastro colorato, coriandoli, bande di carta

riciclata, nastri di stoffa, pom pom....) e la

favelas sotto sembra un formicaio di bambini

comandati dal vento. Tutti corrono, saltano

e vengono guidati come sciami di insetti

dal vento che trascina i loro aquiloni, mentre cercano

di farli salire fino ad incontrare gli Urubù immensi 

che sorvolano la città impassibilmente neri 

e famelici... gli aquiloni vorrebbero librarsi 

ancor di più, lottare tra loro, volare via, e lo scontro 

con i fili è strepitosamente bella ed emozionante. 

La gara si tinge anche di violenza, come è giusto che 

sia vista la radice del filo che proviene dai quartieri 

urbani più periferici o disagiati; come sempre la

povertà mischia e potenzia (come nella tragedia

greca) entrambi i volti della sopravvivenza

(l'Eros e il Thanatos) : una voglia di urlare la 

propria vitalità con gioia e forsennata speranza

apparente (colori, disegni, forme fantastiche, 

urla, risa e salti nei vicoli fangosi) e altrettanto

desiderio di uccidere e primeggiare (una rabbia

al tempo stesso giocosa e spinosa che si sparge lungo

il filo dell'aquilone, appositamente ricoperto da una

sottile polvere di vetro taglientissimo). Così,

quando i due aquiloni si scambiano piroette in aria,

uno potrebbe tagliare la vita dell'altro e farlo

perdere nel cielo.... Ma in alcuni casi (assolutamente

comuni) l'aquilone liberato va poi a planare disperso

in qualche angolo di strada trafficata, la coda tronca

si ingarbuglia su un traliccio e pian piano si tende...

una trappola mortale metropolitana si auto-organizza ed

ecco che in poche ore il primo motociclista di passaggio

si trova con la testa mozzata. Attraverso per la prima

volta una vera favelas e tra le costruzioni meravigliosamente

ordinate solo dalla necessità organica di aumentare la vita

(come un'escrescenza floreale), noto mille dettagli pittorici,

affascinantemente tristi e violentemente belli. Sono emozionato.

A breve saremo qui a fare spettacoli, abbracciati dalle

loro vite disperatamente interessanti! Sono onorato di

fare questo mestiere e di farlo a questo modo...

Intanto il Gruppo attende il contatto con la nostra possibile

Guida e compagna di viaggio per l'Amazzonia (una ragazza

di una forza e consapevolezza indigena uniche!) :

Danielle Soprano :  http://www.youtube.com/results?search_query=xingu+-+soprano&oq=xingu+-+soprano&gs_l=youtube.3...3886.6528.0.6847.12.12.0.0.0.0.316.1880.4j4j2j2.12.0...0.0...1ac.TyzbdhRL_M0

 

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