"La TRAVERSATA"
Tutto inizia con la gioia dei viaggianti carichi
come muli e con la velata tristezza nervosa
e tesa dei genitori, infestati da paure di distanza
che affollano la mente di "State attenti"
"Mi raccomando", "Badate a voi"...
All'aereoporto Ygramul conferma ancora una volta
la sua follia, presentandosi con una quantità di bagagli
dalle forme surreali e stravaganti che parrebbero
servire ad edificare un intero castello una volta atterrati.
Dentro le mille valigie inamovibili : trampoli, maschere,
la stupenda scenografia, i costumi, i trucchi, e uno spazietto
per le cose personali. La signorina ci osserva, come
ad ogni partenza, con saccenza e un poco di commiserazione...
"Ah... siete attori..." e lascia correre sulle mille
regole dell'imbarco che stiamo infrangendo
nel tirare a bordo legni, chitarre, scatole, ecc...
Una bella partenza, di un Gruppo assai nuovo,
in molte presenze vergine a viaggi così lontani e
comunque sperimentale per la convivenza. Speriamo
che l'equilibrio Ygramul (che ci ha sempre protetto e
salvato in viaggio) tra fatica del lavoro, emozioni forti,
paure e scoperte, costruisca attorno a noi il 'cerchio
magico' del Teatro Antropologico e faccia maturare
tutti: "LE PERSONE NON FANNO I VIAGGI,
SONO I VIAGGI CHE FANNO LE PERSONE"
J. Steinbeck
Ygramul saluta il suo Teatro, svuotato in queste giornate da
Vania e dai nuovi gestori... uno spazio che si prepara a fiorire
con nuove cariche energetiche e sogni artistici promettenti.
Noi ci imbarchiamo e avventuriamo in un viaggio che,
a presagire dal 'varo' in aereo, si preannuncia molto faticoso:
- Arriviamo all'aereoporto di Lisbona e passiamo una notte
a dormire sulle panche sotto il getto impietoso dell'aria condizionata;
- Alle 9.30 ci imbarchiamo sul mega aereo per Belo Horizonte
e dopo 10 ore faticose e infinite (anche perchè fatte di giorno)
arriviamo in questa metropoli in un esplosivo Venerdì
pomeriggio (ore 16.00). La città sembra impazzita, nel
traffico folle e ingarbugliato, e si aggiunge alla grande stanchezza
accomulata (anche nel recupero dei titanici bagagli)
1 ora e mezza di Taxi schizofrenico.
In compenso la casa affittata (grazie a Giuseppe e Giulia!)
è magnifica! Una reggia, grande, pulita, armoniosa,
ove potremo riposare benissimo e fare ottime prove per
i nostri spettacoli. Come molte case brasiliane è sontuosa
e di gran gusto nell'interno, vecchia e fatiscente all'esterno
e infilata in un nodo tra cemento e piante tropicali che
dovunque sopravvivono e si pavoneggiano aggressive e
rigogliose per ricordare 'il Mato' che una volta ci sovrastava!
Ieri sera un veloce pasto brasiliano assieme
a Yuri, in una passeggiata alquanto comatosa,
(con la Pizza Brasiliana - creata da un pittore
astratto - i meravigliosi 'Pastel', e poi Carne secca,
Manjoca... e birra ghiacciata).
Insomma, si comincia.... BOA VIAGEM!
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