sua Aldeia per fare spettacoli e creare un ponte
d'incontro tra le nostre arti, mi guarda con un
sorriso smorfioso, tra mille rughe che serrano
gli occhi di terra, e una gestualità esplicita da
Capo che sà come gestire le geometrie che
lo circondano. Guarda noi di sottecchi, poi
si volta a osservare i suoi parenti e compagni
di terra Maxacalì con uno sguardo ampio e fiero,
infine gesticola diretto e pratico verso la
professoressa di etnomusicologia che ci ha
permesso di giungere sino a lui... tutto come a dire
"Sono a capo del mio gruppo, ma tutti sono
preziosi attorno a me ed io valgo molto meno di altri".
Con Ygramul più volte, nella nostra storia ed anche
in questo complesso viaggio, abbiamo affrontato il
tema del Potere ("cos'è un Capo?" - "a cosa serve
il Regista" - "quali sono i poteri di un Direttore?" -
"come si gestisce il Potere similmente alla Commedia
dell'Arte?" - "che diritti ha un Capo Comico e a cosa
serve?")... ecco di nuovo che il ruolo del vertice
schiaccia in incubi irrisolvibili l'agire di Ygramul.
Vorremmo essere poeticamente anarchici, ma
abbiamo una struttura gerarchica... vorremmo essere
totalmente democratici e orizzontali, ma la direzione
del vertice si percepisce e guida con forza... vorremmo
avere una linea di pesi, ruoli, doveri e lavori equamente
distribuita, ma l'70% della macchina economica,
organizzativa e gestionale di Ygramul grava su un centro.
Questo nuovo Gruppo fa fatica ad amalgamarsi, slitta,
arranca e scivola in energie di contrasto, dibattiti e
polemiche (2 volte su tre sterili, ogni tanto meravigliosamente
costruttive!)... non si trovano reali punti di legame se non
la stupenda azione di spettacoli e incontri poetici e
politici che si stanno realizzando qui. Eppure la sensazione
generale è di sfaldamento e divisione... una nuvola di
insetti molto più frammentari e solitari del solito, che
tendono a realizzare o almeno a contribuire allo stesso
progetto (con le loro preziose e uniche attorialità, con l'arte
musicale di Simone e quella Fotografica di Fabio....)
eppure il tutto sfuma in un confuso vivere comune senza
riuscire ad essere un Gruppo. Credo che ci voglia
tempo, pazienza, attesa e molto molto investimento
pedagogico per formare degli artisti che abbiano la forza
e la capacità di far parte di un progetto potente e ampio
quanto Ygramul... la voglia e il sacrificio del divenire
Compagnia stabile di Ricerca Antropologica e di Viaggio...
sono certo che la nascita del Metodo Eso-Teatrale mi aiuterà molto!
Userò il Traninng e le dinamiche dei molti giochi teatrali
da me creati o reinventati per cercare, osservare e costruire
quell'ensemble di artisti adatti ad essere il ricco sciame di
Ygramul. Tempo, pazienza... e intanto BELLISSIME
esperienza come questa in Brasile; perchè ogni percorso,
seppur difficile come questo o fallimentare dal punto di
vista gruppale, insegna a comprendere meglio come
essere 'a capo' di un'assemblea di uomini e donne
votati allo stesso fine, alla stessa lotta. Grazie agli Indio
che mi stanno mostrando questo (appreso in millenni
di guerre e di errori) e grazie ai gruppi di lotta come
"Le Brigade Popolari", gli occupanti di "Danadara",
i parenti e "Amici dei Carcerati"... sto imparando!
Anche questo aspetto fa parte del Viaggio che MI forma
e del "Poesia nao compra sapato, mas como andar sem poesia!"
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